Scendiamo in piazza il 16 ottobre assieme ai lavoratori, alla FIOM e alle associazioni e i movimenti che hanno aderito alla manifestazione. La violenza classista di questo governo non ha uguali. Viviamo la più grave emergenza per gli sfratti per morosità dall'ultimo dopoguerra (sono ormai divenuti oltre l'85% delle sentenze, arrivando in un solo anno a oltre 50 mila).

Oltre centocinquantamila famiglie in affitto, nei prossimi tre anni, rischiano di perdere la propria casa. Così hanno denunciato lunedì due sindacati degli inquilini, Sunia Cgil e Sicet Cisl. “Nel nostro Paese – sottolineano dal Sunia – negli ultimi cinque anni sono stati emessi 175 mila sfratti per morosità e oggi 750 mila famiglie hanno il contratto scaduto e non possono sopportare aumenti; inoltre 6,5 milioni di giovani, tra i 18 e i 39 anni, faticano a trovare un’abitazione”.
La situazione è drammatica soprattutto a Roma, città nella quale c'è il maggior numero di sfratti: nel 2009 si è arrivati a quota 8.729. “Le attuali offerte del mercato privato – affermano i sindacati – sono incompatibili con le condizioni di reddito delle famiglie, soprattutto nei grandi centri dove più del 75% di queste percepisce un reddito inferiore a 20mila euro”.
Che fare? “Bisognerebbe – dicono al Sunia,– aumentare la proposta di edilizia residenziale pubblica non alienando gli appartamenti dei vari enti come hanno fatto Enasarco e Inps. Poi introdurre una deduzione dell’affitto pagato dal reddito, così come previsto per il pagamento del mutuo prima casa”.
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