venerdì 13 maggio 2011

Dibattito sulla questione dei Rom

Nonna con nipotini in una baracca del campo della Monachina, foto di G. P.

Marco Romagnuolo ha detto...
Ok, a parte il buonismo, come proponete di risolvere i problemi? Io abito a Muratella dove conviviamo da tre anni con un campo abusivo che ci intossica tutte le sere con la puzza di copertoni bruciati per fondere il rame. Gomma bruciata + rame= diossina..
Ve lo dico da persona di sinistra: basta col buonismo senza proposte. Non si può pensare sempre di parlare di integrazione quando le persone da integrare in molti casi non vogliono essere integrate. Bisogna anche parlare del rispetto delle regole, che deve valere per tutti gli abitanti di un territorio, abusivi o regolari che siano.

Anonimo ha detto...
Sono d'accordo col signor Romagnuolo. Il rispetto delle leggi vale per tutti, rom e non rom...
Perchè se io faccio vivere i miei figli in condizioni igienico sanitarie a rischio arrivano i servizi sociali e mi li tolgono e invece ai rom viene permesso?
Perchè se io pianto una tenda arriva la forestale e me la fa togliere? Perchè se io porto su un furgone mio figlio senza il seggiolino i vigili mi fanno la multa? Perchè io devo fare il bollino blu e i rom no? Perchè il signor Romagnuolo e la sua famiglia devono respirare i fumi tossici? Perchè io devo rischiare di cadere nel buco lasciato da un tombino rubato? Perchè dei treni devono fermarsi perchè hanno rubato il rame dei fili elettrici? Ecco, datemi una risposta a queste domande, datemi una proposta concreta per risolvere questo annoso problema!
P.S. Ho sempre votato a sinistra, ma se volete datemi pure della razzista (anche se io preferisco definirmi amante del rispetto delle regole)

Commento di Franco Moretti, Alfredo Toppi SEL del Municipio RM 15
Tanto accanimento contro i Rom è il frutto di politiche falsamente securitarie, che mirano alla criminalizzazione del diverso e non all'integrazione.
Se un Rom o chiunque non può trovare lavoro per effetto di un pregiudizio diffuso, allora per vivere può essere costretto ad arrangiarsi estraendo il rame dai copertoni o dedicandosi a piccoli furtarelli o mandare i figli e le donne ad elemosinare, o ad appropriarsi dei nostri rifiuti.
Questo non giustifica ovviamente comportamenti illegali, ma la responsabilità è personale e non collettiva, se un italiano ruba non si può dire che tutti gli italiani sono ladri.
La nostra Costituzione prevede responsabilità personali e non collettive proprio perchè è antirazzista e dice che tutti siamo uguali di fronte alla legge.
Chi lo fa, ovviamente, dovrebbe essere punito, così come, ad esempio, chi parcheggia in doppia fila o chi non rilascia lo scontrino fiscale ed evade in questo modo le tasse.

Noi non diciamo in quel caso che tutti gli automobilisti sono indisciplinati e tutti i commercianti sono evasori.
Nell'ultimo anno a Roma ci sono state più vittime per incidenti stradali che mai, questo non significa che dobbiamo penalizzare tutti gli automobilisti. Se qualcuno ruba un tombino e mette a rischio l'incolumità collettiva fa una cosa per la quale andrebbe arrestato lui, ma non cacciata tutta la sua genia.
Lo stesso, credo, debba valere per chi apre cantieri in mezzo ai marciapiedi senza rispettare i parametri di sicurezza, mette a rischio la vita degli operai e ferisce le persone che passano, ma nessuno pensa di cacciare tutti i costruttori.
Basterebbe leggersi un pò di statistiche per capire che la sicurezza dei cittadini è minacciata dai Rom in percentuale insignificante rispetto al numero dei furti e degli atti di violenza perpetrati quotidianamente nella città di Roma.

Se lo facciamo coi Rom è perchè non ci piace il loro stile di vita e allora diventano un paravento troppo facile per coprire tutte le altre disfunzioni e senza di loro non siamo certo più sicuri..
Se sono sporchi basterebbe fargli dei campi attrezzati con acqua e far passare l'AMA a ritirare l'immondizia o proporgli un alloggio.
Per integrarli occorrerebbe andare a censire i bambini ed accoglierli nelle nostre scuole, non rifiutare di mandare i propri alle scuole frequentate dai Rom.
L'intolleranza irrazionale, ovviamente, è un sentimento di destra e, se la sinistra ne è contagiata in modo altrettanto cieco, è questo che deve preoccuparci maggiormente.

Sicuramente la diossina sprigionata dai copertoni è intollerabile, ma quanti degli abitanti del Municipio sono disposti ad essere altrettanto combattivi contro l'aumento dell'inquinamento della città di Roma, dovuto alle politiche che favoriscono il traffico automobilistico privato, al fine di risparmiare sul trasporto pubblico? Chi si sta chiedendo che l'attivazione dell’inceneritore a Ponte Galeria procura diossina in quantità molto superiori al bruciare di un copertone?
Non credete che dare in pasto i Rom all'opinione pubblica sia un modo per doparla rispetto a politiche di devastazione dell'ambiente molto peggiori?
Poniamo che nell'area dove oggi stazionano o dove stazionavano dei Rom, si proceda alla costruzioni di nuovi edifici di edilizia residenziale privata e centri commerciali, che aumentano traffico e inquinamento, lasciano problematiche di mobilità e parcheggio più difficili, pensano questi cittadini di avere una qualità della vita migliore della tolleranza dei Rom?

Noi per questi Rom abbiamo chiesto solo un pò di umanità, di non cacciarli senza una soluzione, di mantenere intatte le loro famiglie, anche perchè così facendo il problema non è risolto, ma aggravato da persone che continuano i loro vagabondaggi nel territorio, con l'unica preoccupazione di nascondersi meglio.
Se per un momento cominciamo a pensare che tra coloro che noi definiamo Rom ci sono ormai anche cittadini italiani che hanno raggiunto una soglia di povertà irreversibile, vendendosi tutto ciò che avevano e affollando, come tanti migranti, i centri della Caritas per ottenere un pasto caldo per loro e le loro famiglie.
Non ci sembra buonismo, ma solo unire un pò di razionalità al rifiuto di vedere gente vivere in modo tanto disumano e additarla ingiustamente a pericolo pubblico numero 1.
Se quanto sopra scritto non soddisfa quanto da voi espresso, siamo disposti ad un incontro per meglio chiarire dette tematiche.
Franco Moretti, Alfredo Toppi

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