
Con i migranti di Rosarno, contro la Bossi-Fini e contro Maroni, il razzismo e lo sfruttamento:
- 19 gennaio a Roma appuntamento sotto la prefettura in P.za Santi Apostoli ore 16
- 24 gennaio a Roma l’assemblea nazionale sulle migrazioni, Via De Lollis, n. 6 Roma
Esplode una tragedia annunciata a Rosarno, uno dei ghetti del profondo Sud d’Italia, una delle zone grigie senza diritti del Paese. Migliaia di migranti sfruttati nei campi, ridotti in schiavitù e infine perseguitati e deportati.
È una tragedia annunciata perché si ripete, dopo la rivolta di Castelvolturno, una rivolta provocata dall’odio razzista. Abbiamo assistito agli spari sugli africani che provano ad affermare i propri diritti più elementari. A Rosarno negli ultimi dieci anni la situazione è peggiorata, nell’assenza quasi totale delle istituzioni locali e nazionali, mentre le denunce delle associazioni, dei movimenti, dei rosarnesi e calabresi sensibili sono state ignorate.
Ma quello che è accaduto sulla Piana di Gioia Tauro è soltanto l'ennesimo segnale del disagio profondo dei cittadini immigrati in Italia. A pochi mesi dall’approvazione del Pacchetto sicurezza, si determina sempre più concretamente un contesto sociale dove i più deboli, gli invisibili sono merce da sfruttare. Sono le politiche securitarie del governo a determinare la clandestinità di centinaia di migliaia di persone, alimentando il lavoro nero nei campi, nei cantieri nelle fabbriche, in tutto il Paese.
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